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Handmade Jewelry - Gioielli fatti a mano

06/03/15

Tecnica di tessitura peyote: ABC, consigli e w.i.p.

Quando riesco a ritagliarmi un po' di tempo libero, mi piace sperimentare nuove tecniche creative perché non si finisce mai di imparare e perché allargare i propri orizzonti creativi fa bene all'umore. Ultimamente mi sto cimentando con la tecnica peyote.

Ma che cos'è la tecnica peyote?
Orecchini triangolo peyote di La pietra blu di Avalon
E' una tecnica di tessitura in cui, grazie ad ago e filo, delle perline vengono "cucite" tra loro tramite incastri.
 L'origine di questa tecnica risale ai nativi indiani d'America e veniva utilizzata per varie decorazioni, non solo gioielli come oggi, durante il rito del peyote. Si tratta di un rito religioso in cui gli sciamani usavano l'omonima pianta, ritenuta sacra. La caratteristica di questa pianta è che, se ingerita, provoca effetti allucinogeni come distorsione delle percezioni sensoriali, visioni colorate e geometriche. Ho letto che alcuni credono che tale sostanza fosse ingerita anche dai primi esecutori di questa tecnica e, in effetti, visto i disegni e i colori di molti oggetti a tecnica peyote è abbastanza facile crederlo. Non v'è certezza in questo, ma anche io, nel mio piccolo, ritengo che possa essere stato molto probabile. Chiudo qua la parentesi storica-gossipara e torno alla tecnica!

La tecnica peyote è, quindi, una tecnica di tessitura delle perline. Praticamente si tratta di un effetto a righe sfalsate: la perlina del secondo giro si incastra tra le due perline del primo giro. Per risultati migliori ed esteticamente belli, è necessario usare delle particolari perline di vetro, cioè delle perline che abbiano tutte la stessa dimensione e forma. Con il peyote si possono fare moltissimi schemi, dai bracciali di forma piatta, a inserti geometrici tridimensionali, al rivestimento di perle legno, a incastonature e così via.


I materiali più usati
Piano di lavoro di La pietra blu di AvalonGeneralmente si usano le Delica Miyuki (ma esistono, anche se difficili da trovare, le Aiko Toho), che hanno forma cilindrica, mentre le Rocailles non sono così perfette, anzi direi che la caratteristica principale è proprio l'irregolarità e la forma tondeggiante. Le Delica hanno diverse misure: più grande è il numero, più piccola è la perlina. La misura generalmente usata per tutto è la 11/0, tuttavia si può usare anche la misura 10/0 per lavori che non richiedono l'incastonatura. Oltre alle Delica, sono necessarie anche le Rocailles (e qui la preferenza va spesso alla Toho) per determinati lavori, come quelli di incastonatura. Anche per le Rocailles vale lo stesso discorso delle misure. In linea generale, con le Delica 11/0 si usano le Rocailles 15/0, ma questo dipende sempre dalla realizzazione e dallo schema che si vuole seguire.

Ago a cruna apribile di La pietra blu di Avalon
Un lavoro di tessitura non è tale senza ago e filo. Per quanto riguarda l'ago, è necessario usare quello per lavori di tessitura perché lungo (ma esistono varie misure), più resistente e con una cruna molto sottile, indispensabile per passare all'interno di fori così piccoli come quelli delle Delica. Esistono degli aghi che, secondo me, facilitano la vita delle perlinatrici perché hanno la cruna al centro in quasi tutta la lunghezza ed è apribile (vedi foto a destra). Questi tipi di aghi sono molto flessibili ma, allo stesso tempo, dopo un paio di utilizzi tendono a perdere la forma. Altro materiale necessario è il filo: ne esistono di diversi ma i più usati sono il SoNo, il Nymo, il Fireline, il Super-Lon, il nylon. Non tutte le "perlinatrici" si trovano bene con tutti questi fili, bisogna inoltre considerare che alcuni di questi fili possono essere acquistati in diverse colorazioni, in base al lavoro da svolgere e che tale filo deve avere un diametro molto basso perché con questa tecnica bisogna ripassare più volte dentro la stessa perlina. Io, al momento, sto usando del filo di nylon molto sottile, 0.15mm o 0.20mm.

Occorre una forbice per tagliare il filo, eventuale colla liquida per "saldare" i fili finali (io non la uso, preferisco annodare e incastrare il filo sul lavoro), varie pinze per la minuteria (monachelle, anelli, ecc.) ed eventuali altri materiali che dipendono da ciò che si vuole fare. Per esempio, per un lavoro di incastonatura occorre un cabochon o un rivoli Swarovski; per determinati lavori occorrono altre forme di perline come le SuperUno o le SuperDuo, o pietre dure e così via. Tutto è strettamente connesso al tipo di lavoro che si deve fare. Quando uso l'ago a cruna apribile, mi è necessaria anche una pinza con le punte rivestite di plastica perché mi serve per "stirare" l'ago e fargli riprendere la forma originaria! Consiglio anche l'uso di un panno dove mettere le perline da usare, in modo che non volino via, o di una scatola larga, un coperchio in plastica, insomma qualcosa che vi aiuti perché le perline talvolta (spesso!) andranno perse. Infine, occorrono schemi chiari almeno all'inizio, un buon libro (anche più di uno!) e alcuni tutorial visivi per capire bene i passaggi. Per quanto mi riguarda, ho acquistato un libro illuminante e bellissimo che si intitola "Shaped Beadwork: Dimensional Jewelry with Peyote Stitch (Beadweaving Master Class Series)" ed è scritto da  Diane Fitzgerald (in inglese) e ho seguito parecchi tutorial sul web.


Pro, contro e consigli
Sicuramente per una tecnica del genere ci vuole molta pazienza, molta! I lavori richiedono ore, anche parecchie, talvolta settimane se si creano lavori importanti. E' indispensabile fare dei campioni per capire quale dimensione e quali perline è preferibile usare e, in base alla scelta, quanti grammi di perline servono. Bisogna seguire attentamente gli schemi per prenderci la mano, quindi in fase iniziale di tecnica non vi consiglio di "creare" da voi gli schemi ma di copiare fedelmente facendo attenzione ai vari giri, in modo da capire già mentre tessete come si disporranno le perline e gioco di colori fare successivamente.

E' importante, e non solo in fase iniziale, evitare di sbagliare perché vi assicuro che scucire con un filo di nylon, ma credo con un qualunque filato per questo lavoro di tessitura, comporta che il filo si rovini un po' e questo fa venire delle vere crisi isteriche perché un filo non liscio è un filo che si annoda da solo (considerate che si lavora spesso con fili molto lunghi) o che rende comunque difficile il lavoro... e noi dobbiamo essere serene! Una volta capito il meccanismo e lo schema, lavorare a peyote diventa rilassante, specie se lo accompagnate a una musica di sottofondo e a una tazza di tè. Vi consiglio di lavorare con molta luce perché è un lavoro che alla lunga può affaticare gli occhi.

Triangoli peyote di La pietra blu di AvalonLa bellezza di questa tecnica è vedere come le perline riescano a incastrarsi così bene tra loro. I giochi di colori che si possono fare sono molteplici, idem le fantasie, così come gli schemi. Lo stesso schema può essere rivisitato cambiando colori e aggiungendo qualcosa. Io, per esempio, ho rivisitato lo schema tradizionale del triangolo (gli orecchini della foto iniziale) cambiando la fantasia centrale con uno schema tutto mio e ho fatto in modo che un lato del triangolo finisse a punta (grazie al tutorial apposito di Sara Spoltore). Come potete notare dalla foto, il primo triangolo a sinistra è finito, segue un secondo in corso d'opera, infine il terzo triangolo presenta un altro mio schema fatto per delle prove (i famosi campioni di cui vi ho parlato!). Per creare l'effetto tridimensionale degli orecchini, devo creare due facciate e cucirle, poi aggiungere la monachella (ho intenzione di farne un paio di orecchini) et voilà, il gioco è fatto! I triangoli blu sono lavorati usando le Delica 10/0, mentre gli orecchini verde-beige con le classiche Delica 11/0.

Le perline Delica, così come le quasi introvabili Aiko, hanno un certo costo. Ci sono colori che costano meno e colori che costano anche parecchio per stessa quantità di grammi. La differenza di prezzo è legata al tipo di finish e di lavorazione del colore. Le Rocailles, invece, hanno un costo più abbordabile ma, come ho già detto, una forma irregolare e servono prevalentemente per "stringere" il lavoro di incastonatura. In fase iniziale, non consiglio di comprare molti colori, direi che due-tre colori di Delica 11/0 e due di 10/0 bastino, ovviamente i colori devono potersi combinare bene tra loro. Per quanto riguarda le Rocailles, anche qui due-tre colori tra 15/0 e 11/0, ma dipende sempre dal tipo di lavoro che volete fare e i colori devono adattarsi perfettamente a quelli delle Delica, insomma non devono fare a cazzotti! La cosa fondamentale da tenere sempre a mente è che quando lavoriamo, dobbiamo avere i grammi necessari per poterlo fare. Le perline vengono vendute a grammi, quindi la creazione deve tener conto di questo. Quando si acquistano le perline, bisogna tenersi larghi di almeno un grammo perché non si sa mai. Meglio averne di più che in meno, altrimenti non si può proseguire il lavoro e la fase zen di creatività viene interrotta. Le perline che avanzano possono essere usate in altri schemi per fare dei fiori o determinate fantasie o, nel caso di colori che più amiamo o che più si combinano con altri (i colori neutri come beige, bianco, nero) vengono riacquistate in grammature maggiori. Raccomando di appuntare i codici identificativi delle perline e dei colori, in modo da non sbagliare quando si riacquisteranno: la gamma di colori è pressoché infinita!
Insomma, la tecnica peyote è una tecnica di tessitura molto versatile e creativa. Consente di creare dei gioielli semplici ma d'effetto, o altri molto più lavorati. Tutto sta nella pratica e nella creatività di ognuno di noi!


E voi conoscete già questa tecnica? La usate con soddisfazione? Vi piace? Lasciate un commento per farmelo sapere!

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